I Santi
Protettori

Il pensiero della Madre Fondatrice è che le Apostole del Sacro Cuore di Gesù sono chiamate a “ricopiare l’esempio degli Apostoli che si sparsero per il mondo per far conoscere il Divino Maestro e attirarGli l’amore degli uomini”(Costituzioni, 22).

Le Apostole hanno come patroni Santa Margherita Maria Alacoque, San Pierto, San Paolo, San Francesco Saverio e San Francesco di Sales (cfr. Costituzioni, 23).

Foto Santa Margarida Maria Alacoque

SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE

Mistica dall’Amore appassionato per il Sacro Cuore di Gesù, instancabile nel desiderio ardente di far conoscere e amare da tutti gli uomini quel Cuore Divino.
16 ottobre

Margherita nasce il 22 luglio 1647 a Lauthecourt, quintogenita di Claudio Alacoque e di Filiberta Lamyne. Dopo due giorni viene battezzata.

All'età di quattro anni viene affidata alle cure della madrina di Battesimo e va a vivere presso di lei nel castello di Corcheval. L'11 dicembre 1655 muore suo padre di soli 40 anni. Torna in famiglia; viene però affidata ad un collegio di Clarisse, dove riceve la prima Comunione. Rimane presso le Clarisse solo due anni perché si ammala gravemente a tal punto da non poter nemmeno camminare. Guarisce per un voto fatto alla Vergine. Scrive: "Poiché non si trovava nessun rimedio al mio male, i miei fecero un voto alla Santa Vergine promettendole che, se mi avesse guarita, sarei diventata, un giorno, una delle sue figlie. Il voto era stato appena da me formulato, che fui subito guarita..." (A. 6).

In un periodo difficile per tutta la sua famiglia, Margherita impara ad accettare le ristrettezze e la sofferenza, che sopporta con fortezza tenendo fissa negli occhi l'immagine di Gesù Crocifisso e rimanendo assorta davanti al Santissimo Sacramento. Nel 1669, a 22 anni, riceve la Cresima e aggiunge "Maria" al nome di Margherita e il 20 giugno del 1671, a 24 anni, entra nel monastero della Visitazione di Paray-le-Monial. Ammessa alla professione, il 6 novembre 1672, Margherita Maria diviene suora.

Il 27 dicembre 1673 per Suor Margherita Maria è l'inizio di un nuovo periodo della sua vita religiosa nel monastero della Visitazione, segnato da doni mistici particolari: tre rivelazioni nelle quali Gesù le manifesta il suo Cuore. Queste rivelazioni procurano molta sofferenza e incomprensione da parte della stessa superiora, per il timore che tutto fosse frutto dell'immaginazione della giovane monaca, che spesso veniva condotta per vie straordinarie.

In questo periodo l'unico suo conforto e sostegno è stato quello di incontrare Padre Claudio la Colombière che, dopo averla ascoltata, comprende che si tratta di un'anima eletta. Il Sacerdote la incoraggia e la rassicura sulla provenienza delle sue visioni interiori e la invita a ricevere con umiltà quanto il Signore le concede e ad essere sempre in atteggiamento di obbedienza e di ringraziamento.

Le tre rivelazioni:

  • La prima risale al dicembre 1673
  • La seconda datata nel 1674
  • La terza, che passa sotto il nome di grande rivelazione ed è certamente la più importante delle tre, è avvenuta nel 1675, in un giorno dell'ottava del Corpus Domini.

 

Nella seconda rivelazione il Sacro Cuore chiede a S. Margherita Maria: "Prima di tutto mi riceverai nella Comunione tutte le volte che l'obbedienza te lo permetterà, anche se te ne verranno mortificazione e umiliazioni, che tu accetterai come pegno del mio Amore. Inoltre ti comunicherai il primo venerdì di ogni mese”. Le chiede inoltre di fare l’adorazione dalle 23,00 alle 24,00 nella notte tra il giovedì ed il venerdì, per partecipare alla Sua agonia nell’orto degli ulivi. Nella terza rivelazione, che passa sotto il nome di grande rivelazione, ricevuta in un giorno dell'ottava del Corpus Domini, scrive Santa Margherita Maria: "Gesù, scoprendo il suo Divin Cuore mi disse: "Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e consumarsi per testimoniare loro il suo amore. In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d'Amore. Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così". Per questo ti chiedo che "il primo venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini, sia dedicato ad una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa Comunione e facendo un'ammenda d'onore per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari. Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri" (A. 92).

Di lì a poco il culto del Sacro Cuore si sarebbe propagato nella Chiesa. Margherita Maria muore a soli 43 anni.

Foto Santo São Pedro

SAN PIETRO

Modello di umile amore a Cristo e infinita fiducia nella Sua Misericordia
29 giugno

Simone, originario di Betsaida, in Galilea, vicino al lago di Genèsaret, conosciuto anche come mare di Tiberiade, era figlio di Giona e di professione pescatore. Possedeva, in società con il fratello Andrea e con Giacomo e Giovanni, alcune piccole imbarcazioni per la pesca. Durante un periodo di bassa stagione per la pesca, suo fratello Andrea incontrò Gesù e riferì a Simone di avere trovato il “Messia”.

Simone desiderava conoscere Gesù, il quale fissò lo sguardo su di lui. Gesù vide in Simone un uomo autoritario, impulsivo, entusiasta, schietto, buono ed estremamente generoso. Gesù lo scelse come uno dei suoi eletti: “A partire da oggi ti chiamerai Pietro”. Da quel momento, Simone non era più pescatore di pesci, ma di uomini nuovi. Pietro rinnegò Gesù tre volte, ma molte altre volte professò la sua fede. “Dove andremo, Signore? Tu solo hai parole di vita eterna”. “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivo”. “Signore, Tu sai che ti amo”. Pietro è stato il primo degli apostoli, era presente alle nozze di Cana. È stato lui che, insieme a Giovanni, ebbe l’incarico di preparare la sala per la celebrazione della Pasqua.

Quando Gesù fu arrestato, solo Pietro e Giovanni lo seguirono. Riconosciuto, però, come uno dei discepoli, negò di conoscere Gesù. Pianse e si pentì moltissimo per aver rinnegato Gesù. Alcuni giorni prima dell’ascensione, Gesù gli domandò: “Pietro mi ami?”. E dopo il Sì di Pietro, con queste parole “Pasci i miei agnelli”, Gesù lo confermò come capo della Chiesa e gli affidò tutto il gregge. Nell’anno 64 Pietro si trovava in carcere, condannato a morire crocifisso. Riuscì a convincere i suoi aguzzini a crocifiggerlo a testa in giù, perchè non si sentiva degno di essere trattato come il suo Divin Maestro. Il giorno 29 giugno celebriamo la solennità dei Santi Pietro e Paolo.

Foto Santo São Paulo

SAN PAOLO

Scelto per portare il nome di Gesù fino ai confini della terra
25 gennaio

La figura di Paolo è importante per la Chiesa, per la vastità del suo apostolato e per la sua “conversione” da persecutore dei cristiani a zelante Apostolo delle genti. La conversione di Paolo è festeggiata ancora oggi nella Chiesa il 25 gennaio.

Saulo, questo è il nome dell’apostolo prima della conversione, nacque nella città di Tarso. Questa città era un grande snodo commerciale, un centro culturale dell’antichità. Suo padre era fariseo e discendente di giudei, della tribù di Beniamino. Per la fedeltà dimostrata all’imperatore, la famiglia di Saulo aveva ricevuto la cittadinanza romana.

Pertanto, Saulo era un cittadino romano, fariseo di origine nobile, benestante, religioso, intelligente, studioso e colto. A quindici anni andò a Gerusalemme per continuare i suoi studi di latino, greco ed ebraico, nella famosa scuola di Gamaliele. I suoi genitori desideravano che lui diventasse un famoso Rabbi.

Saulo era un persecutore dei cristiani, ma Dio aveva riservato per lui un grande progetto. Negli Atti degli Apostoli (At 9,1-9) è narrato il suo incontro con Gesù, apparso al giovane Saulo come una luce abbagliante, incontro che cambiò totalmente la vita e il cuore del giovane fariseo, il quale da persecutore dei cristiani divenne il più grande propagatore della fede in Gesù Cristo, cambiando anche il suo nome in Paolo.

Il giovane venne battezzato da Anania, un cristiano di Damasco. Da questa città partì per annunciare la Parola di Dio, come gli aveva ordinato Gesù. Paolo viaggiò molto, evangelizzando, e molte persone si convertirono. Fu perseguitato, arrestato varie volte e soffrì molto. Conquistò la palma del martirio nell’anno 67 a Roma.

Foto Santos São Francisco Xavier

SAN FRANCESCO SAVERIO

Zelo ardente nell’annunciare il Vangelo
3 dicembre

Francesco Saverio nacque in Spagna nel 1506. Di nobile famiglia, studiò all’Università di Parigi. Fu alla Sorbona che Francesco conobbe Sant’Ignazio di Loyola, il fondatore della “Compagnia di Gesù”. Ignazio trovò in Francesco un valido collaboratore, per realizzare il suo sogno di una istituzione che diffondesse il Cristianesimo in tutto il mondo. Ma la famiglia di Francesco non accettava l’idea che diventasse un missionario.

Il giovane studente, diviso tra la vita della nobiltà e l’apostolato, fu toccato profondamente da Dio, ascoltando la frase del Vangelo di Marco: ”Quale vantaggio ha un uomo guadagni il mondo intero, ma perda o rovina se stesso?” A partire da quel momento, decise di diventare sacerdote e divenne co-fondatore dei Gesuiti, con Ignazio di Loyola.

Cominciò così a prendersi cura dei malati di lebbra a Venezia, li raccoglieva per le strade e curava quelli che nessuno aveva il coraggio di avvicinare. Ma Dio aveva un progetto per Francesco. Il re del Portogallo chiese l’aiuto dei Gesuiti per l’evangelizzazione delle Indie. Con impeto missionario, Francesco accettò.

In Oriente realizzò una delle missioni più ardue della Chiesa Cattolica. Evangelizzava i nativi del posto, battezzava i bambini e gli adulti. Riuniva i villaggi in gruppi, fondava comunità ecclesiali.

Lasciate le Indie, andò a predicare in Giappone. Nonostante l’intensa attività, Francesco Saverio accarezzava il sogno di essere missionario in Cina, dove era proibito l’ingresso agli stranieri. Partì il 14 aprile del 1552, convinto che sarebbe riuscito ad infiltrarsi segretamente e a convertire i cinesi al Cristianesimo. Sbarcò nell’isola di Sancian, ma, quando trovò un mercante cinese che gli promise di portarlo con sé, fu colpito da febbri violente, che lo condussero alla morte.

Foto Santo São Francisco de Sales

SAN FRANCESCO DI SALES

La virtù della dolcezza
24 gennaio

Francesco, primogenito di tredici fratelli, nacque nel castello di Sales, il 21 agosto 1567. In gioventù, Francesco andò a Parigi per gli studi universitari. Da ragazzo studiò retorica, filosofia, e teologia. Ricevette anche lezioni di scherma, danza ed equitazione. Ma nel profondo del suo cuore sentiva la chiamata a porsi totalmente al servizio di Dio, per questo fece voto di castità e si mise sotto la protezione della Vergine Maria.

A 24 anni, Francesco tornò in famiglia e rifiutò la vita che suo padre aveva pianeggiato per lui. Desiderava essere sacerdote. Con l’aiuto di uno zio sacerdote, il giovane riuscì ad ottenere il posto di cappellano della Cattedrale della città.

Nei primi cinque anni dalla sua ordinazione, Francesco di Sales si occupò di catechizzare, amministrare i sacramenti, predicare e annunciare il Vangelo. Il suo nome cominciava ad essere conosciuto come grande confessore e direttore spirituale, per il suo atteggiamento amorevole e misericordioso. Un uomo che riuscì ad esprimere, con il suo amore e la sua vita, la mansuetudine del Signore.

Nel 1599, fu nominato vescovo ausiliare di Ginevra. Mons. Francesco di Sales fondò scuole, insegnò il catechismo ai bambini ed agli adulti, fu direttore spirituale e condusse sulla via della santità molti grandi della nobiltà. Tutti volevano ascoltare le parole del Vescovo, che era invitato a predicare ovunque.

Francesco di Sales morì il 28 dicembre del 1622, a Lione in Francia. Più tardi, San Giovanni Bosco, un ammiratore di questo Santo, diede il nome di Salesiani alla congregazione che egli fondò per l’educazione dei giovani.